World Summit di Tunisi 2005 : dal governo della rete alle opportunità digitali
Tratto da http://www.zerounoweb.it/
Dopo la conclusione del summit mondiale sulla società dell’informazione la creazione di un forum permanente potrebbe forse aprire nuove prospettive non solo per quanto riguarda un governo multilaterale di Internet, ma anche perchè non restino lettera morta i principi, riaffermati nel Summit, di accessibilità e apertura della rete per gli abitanti del globo che ancora ne sono esclusi
ZeroUno - 05/12/2005
Sulla stampa italiana il World summit on the information society (Wsis) tenutosi a Tunisi dal 16 al 18 novembre ha avuto risalto soprattutto per la contesa sul governo della Rete, ruolo fino ad ora svolto da Icann (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers).
In realtà il dibattito degli oltre 10mila partecipanti aveva come obiettivo soprattutto la definizione di strategie per realizzare una società dell’informazione inclusiva e sulla definizione delle azioni da intraprendere per diffondere una cultura della conoscenza e dell'informazione aperta a tutti per contribuire ad accelerare i processi globali di innovazione e sviluppo.
Centinaia di progetti, tavole rotonde ed eventi (fra cui la presentazione dell’ormai mitico portatile da 100 $ del Mit per consentire un avvicinamento al digitale anche da parte delle popolazioni più povere del mondo), sintetizzati nei documenti conclusivi del World Summit di Tunisi, affermano obiettvi importanti come quello di rendere la rete accessibile a tutti per il 2015.
Raggiungerlo sembra però piuttosto arduo se si tiene conto della situazione di partenza che vede oggi solo il 14% della popolazione connessa a livello mondiale, mentre negli Usa la percentuale è già del 62%.
Il fondo di solidarietà digitale, lanciato a Ginevra due anni fa (nella prima fase del Summit), ha raccolto appena 6,4 milioni di dollari e i paesi aderenti, a parte la Francia, sono tutti africani.
E dunque i paesi ricchi non vi hanno minimamente contribuito.
La strada è quindi tutta in salita e vengono richiesti agli stati impegni importanti più a livello politico che finanziario, come ha sottolineato anche il segretario delle Nazioni Unite Kofi Annan, a partire dalla riduzione dei costi di accesso e dall’aumento del multilinguismo nelle rete.
Un altro principio importante, l’affermazione della rete come luogo di difusione della libertà, si scontra con la dura realtà.
L’organizzazione Open Net Initiative ha verificato ad esempio che durante il Summit, il 10% dei 2 mila siti da lei monitorati risultavano inaccessibili in Tunisia.
Una situazione non troppo differente si sarebbe potuta verificare anche in molti paesi arabi, in Cina o in Iran. Paesi che pongono controlli alle reti nazionali per evitare che le notizie che provengono dal resto del mondo vengano lette.
Il risultato del Summit su questo terreno si misurerà dunque sulla capacità di “imporre” a tutti gli stati che intendano partecipare alla rete per coglierne vantaggi e opportunità di adeguarsi anche alle regole fra le quali l’apertura della rete; ruolo che potrebbe essere svolto anche dal Forum permanente, la mediazione raggiunta sul governo della rete, che rappresenta la mediazione raggiunta fra le diverse posizioni.
Ritornando dunque alla contesa per il governo della rete, ricordiamo brevemente i termini della questione.
La situazione attuale vede una gestione da parte di Icann, che pur essendo formalmente un organismo internazionale ha attualmente sede in California e risponde al governo degli Stati Uniti e nello specifico al Dipartimento del Commercio del governo USA. Alcuni paesi, fra cui Cina, Brasile, Russia, Cuba, Iran, Siria e altri stati arabi, non vedendo di buon occhio il predominio degli americani, hanno cercato di riportare ai singoli stati il governo della rete.
Per evitare sia il rischio di frantumazione della rete globale in piccoli sistemi nazionali controllati dai singoli stati, non sempre modello di democrazia, e quello di un’eventuale crescita di controllo (fino ad oggi piuttosto blando) da parte degli Stati Uniti si è scelto un compromesso, che pur mantenendo per ora la gestione del day-by-day ad Icann, ne prefigura l’evoluzione.
La mediazione prevede la creazione di un forum permanente, che partendo dalla situazione esistente e coinvolgendo tutti i protagonisti della societa' dell'informazione, pubblici e privati, profit e non profit, riesca a definire una soluzione condivisa di gestione della Rete, che garantisca i diritti anche online. Il Forum non si limitaterebbe a svolgere un ruolo di governo nell’assegnazione dei domini, ma dovrebbe concretizzare alcuni importanti principi già in parte presenti nelle conclusioni di Ginevra, come interventi a favore della riduzione del digital divide, a partire da concrete azioni sui costi di connessione e l’evoluzione al multilinguismo, convergenza sulla lotta agli spam e agli usi criminali della rete....
Uno dei nodi che dovrà affrontare, di cui poco si è discusso a Tunisi, sarà l’attuazione (allo stato bloccata), di una numerazione più ricca. Rischia infatti di esplodere la questione della scarsità degli indirizzi, composti da 4 cifre da 0 a 255, per un totale di possibili combinazioni che supera di poco i 4 miliardi e potrebbe dunque diventare insufficiente per consentire l’entrata sulla rete anche dei paesi emergenti.
Per concludere va sottolineato che la scelta della fase transitoria è stata favorita dalla chiarezza con cui il segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan, ha escluso che l’Onu possa svolgere qualunque ruolo di governo e di controllo della Rete. E fondamentale è stata per trovare una mediazione l’azione dei paesi europei, con un ruolo guida della delegazione italiana capeggiata dal ministro Stanca, insieme con quella della Gran Bretagna. Il risultato è importante: se la decisone verrà applicata, nel giro di qualche anno potrebbe portare a superare l’attuale visione monolaterale americana a favore di un approccio multilaterale nella gestione dei domini.
Scarica i documenti:
- Tunis Agenda for the Information Society
- Tunis Commitment
- Intervento Kofi Annan
Ulteriori informazioni e documenti su:
http://www.itu.int/wsis/index.html
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