Il Progetto DICE
Fonti:
www.mecenate.info
(09/08/2005)
http://www.mondodigitale.net/
(15/09/2005)
http://www.markon.net/
(uno dei partner del progetto)
Si chiama Dice (Distribuited Infrastructure for Cultural Heritage) ed è la piattaforma tecnologica che porterà sul web l'enciclopedia dei beni culturali del nostro paese.
E' un progetto, co-finanziato dal MIUR (MInistero della Università e Ricerca scientifica), che coinvolge diverse aziende (EDA, eWorks, Marconet, Palepolis, Colonnese), e università di spicco (Politecnico di Milano e CEFRIEL-Politecnico per la tecnologia e Forma, Scuola Normale di Pisa, per gli aspetti culturali), con il coordinamento scientifico di HOC - Hypermedia Open Center (http://hoc.elet.polimi.it/) (è un laboratorio multidisciplinare, creato all’interno del DEI - Dipartimento di Elettronica e Informazione del Politecnico di Milano).
Si tratta di un indice completo di dati tradotti, uniformati e perfettamente integrati tra loro, realizzato per la gestione delle informazioni sul patrimonio dei beni culturali.
Obiettivo di DICE è dimostrare che è possibile integrare diverse fonti d’informazioni creando un ambiente di lavoro efficace per utenti professionali, “mediatori culturali” verso il pubblico (ricercatori, promotori di eventi culturali, curatori museali, operatori turistici ecc.) che necessitino d’informazioni per costruire “prodotti culturali” (guide, cataloghi, monografie ecc.).
In sonstanza DICE offre la creazione di una comunità virtuale che - attraverso l’adesione di musei, enti di ricerca, poli di interesse culturale che rendono disponibili i propri archivi digitali – permette per la prima volta l’elaborazione di percorsi di consultazione flessibili, personalizzati ed indipendenti dal tipo di fonte primaria.
DICE propone quindi un sistema (navigabile con il web) per condividere le risorse di tutti gli enti pubblici e privati (musei, biblioteche, archivi, gallerie e soprintendenze) che digitalizzano informazioni sui beni culturali.
Ogni ente diviene un nodo della rete collegato a tutti gli altri.
DICE è, quindi, un’infrastruttura informatica che rende possibile attraverso un unico punto di accesso la fruizione e la consultazione di tutte le banche dati.
Nello specifico è una piattaforma tecnologica innovativa (infrastruttura peer to peer) per la valorizzazione e la fruizione avanzata di informazioni ed immagini relative ai beni culturali, e si rivolge a tutti i soggetti interessati alla cura, amministrazione, studio e fruizione del patrimonio storico-artistico nazionale.
Le informazioni sono rese disponibili a tutti, direttamente, ma ciascun possessore mantiene il controllo sulle proprie. L’utente di muove così in un “universo informativo”, con i diversi elementi interconnessi in una rete.
L’accesso si svolge secondo quattro modalità:
- Itinerari: sequenze di “schede” predefinite secondo un tema (per esempio, “gli animali
negli affreschi romani”).
- Indici, basati su tassonomie standard (per esempio, soggetto, materiale, cronologia ecc.).
- Ricerche (interrogazioni alla base di dati) basate su profili semantici assegnati alle
schede informative.
- Cartelle di lavoro personali, vale a dire folder costruiti dall’utente.
DICE fornisce un modello diverso per il contenuto (descritto con schemi XML) e una diversa
classificazione semantica per ciascun profilo utente.
Dal punto di visto organizzativo, una comunità DICE si basa su un gruppo di soggetti, fornitori d’informazioni, che si accordano su un “modello culturale” comune, vale a dire la strutturazione delle informazioni e dei profili semantici.
Uno schema XML viene utilizzato per descrivere la struttura logica di ciascuna fonte di informazione e i dizionari semantici (comuni alle varie fonti).
Algoritmi “fuzzy”, basati su attributi di classificazione, sono usati per creare i link che sono
alla base della navigazione.
Per dimostrare la validità del suo approccio, DICE ha implementato nel marzo 2004 un “dimostratore” con le seguenti caratteristiche:
- Aree culturali: “Archeologia in Campania” e “Ceramica in Campania”.
- Fonti informative: sovrintendenze, musei, ricercatori, editori, per un totale di 20 fonti
per ciascun’area culturale.
- Utenti: ricercatori, archeologi, editori, scrittori, promotori turistici ecc..
Il dimostratore, che contiene più di 3.000 schede informative, serve da campo di prova
per una versione più ampia (con diverse migliaia di schede).
Inoltre, è in corso di definizione un accordo con il MiBAC per estendere il dimostratore (utilizzando le varie banche dati sulla Campania) e utilizzarlo come base per realizzare una “sezione dimostrativa” del Portale della Cultura Italiana (per il quale il Politecnico ha realizzato uno studio di fattibilità).
DICE si rivolge agli utenti professionali (amministratori, studiosi, ricercatori, operatori del turismo, editori) che abbiano bisogno di attingere informazioni concernenti il patrimonio culturale e fornisce un modello organizzativo e tecnologico flessibile, offrendo molteplici livelli di accesso ai dati, personalizzati per ciascuna categoria.
Devo constatere pero' che il sito www.progettodice.it (verifica al 22-12-2005) non è attivo... nè ho trovato ancora siti accessibili che fanno riferimento a tale progetto... speriamo di trovarne...!
<< Home